Gestire l’impresa sociale: non management del non profit,(2014), di F.Spazzoli, M.Costantitni, M.Fedeli, Maggioli editore, Santarcangelo di Romagna

E’ opportuno che il non profit adotti le pratiche “manageriali” del for profit senza chiedersi se i percorsi del terzo settore italiano non contengano già elementi determinanti di organizzazione aziendale come la motivazione, la leadership e la creatività?
E’ corretto parlare ancora di management come una scienza organizzativa anche per l’economia sociale?
Le moderne teorie organizzative e di gestione aziendale sono sempre in grado di spiegare la nascita, lo sviluppo ed il consolidamento produttivo e industriale di un’impresa? Si può ipotizzare che in una situazione data come quella attuale, motivazione, creatività e leadership, che derivano in buona parte dalle pratiche migliori del non profit italiano, concorrano in modo determinante proprio alla nascita di nuove imprese e al loro successo? Il volume intende offrire una chiave di lettura duplice: da un lato fornisce strumenti operativi e concettuali alle aziende senza scopo di lucro per una maggiore formalizzazione di processi produttivi e relazionali endogeni e esogeni; dall’altro intende ricostruire i paradigmi di gestione tipici anche delle aziende for profit, sempre alla ricerca di innovazione di prodotto e di processo.

E’ possibile acquistare il volume su www.maggioli.it, e nelle migliori librerie specializzate.

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